Finiture interne
Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, 14 giugno 1989, n.236. Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.
4.1.2. Pavimenti.
I pavimenti devono essere di norma orizzontali e complanari tra loro e, nelle parti comuni e di uso pubblico, non sdrucciolevoli.
Eventuali differenze di livello devono essere contenute ovvero superate tramite rampe con pendenza adeguata in modo da non costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote.
Nel primo caso si deve segnalare il dislivello con variazioni cromatiche; lo spigolo di eventuali soglie deve essere arrotondato.
Nelle parti comuni dell'edificio, si deve provvedere ad una chiara individuazione dei percorsi, eventualmente mediante un'adeguata differenziazione nel materiale e nel colore delle pavimentazioni.
I grigliati utilizzati nei calpestii debbono avere maglie con vuoti tali da non costituire ostacolo o pericolo rispetto a ruote, bastoni di sostegno, ecc.; gli zerbini devono essere incassati e le guide solidamente ancorate.
8.1.2. Pavimenti.
Qualora i pavimenti presentino un dislivello, questo non deve superare i 2,5 cm. Ove siano prescritte pavimentazioni antisdrucciolevoli, valgono le prescrizioni di cui al successivo punto 8.2.2.
8.2.2. Pavimentazioni.
Per pavimentazione antisdrucciolevole si intende una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della British Ceramic Research Association Ltd.(B.C.R.A.) Rep. CEC. 6/81, sia superiore ai seguenti valori:
0,40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta;
0,40 per elemento scivolante gomma dura standard su pavimentazione bagnata.
I valori di attrito predetto non devono essere modificati dall'apposizione di strati di finitura lucidanti o di protezione che, se previsti, devono essere applicati sui materiali stessi prima della prova.
Le ipotesi di condizione della pavimentazione (asciutta o bagnata) debbono essere assunte in base alle condizioni normali del luogo ove sia posta in opera.
Gli strati di supporto della pavimentazione devono essere idonei a sopportare nel tempo la pavimentazione ed i sovraccarichi previsti nonché ad assicurare il bloccaggio duraturo degli elementi costituenti la pavimentazione stessa.
Gli elementi costituenti una pavimentazione devono presentare giunture inferiori a 5 mm, stilate con materiali durevoli, essere piani con eventuali risalti di spessore non superiore a mm 2.
I grigliati inseriti nella pavimentazione devono essere realizzati con maglie non attraversabili da una sfera di 2 cm di diametro; i grigliati ad elementi paralleli devono comunque essere posti con gli elementi ortogonali al verso di marcia.
Le finiture interne di un edificio sono fondamentali, non solo a livello estetico per rendere piacevole, accogliente e personale uno spazio ma anche per renderlo accessibile e fruibile da tutti: alcuni materiali utilizzati per la pavimentazione per esempio possono essere d’intralcio per un uso corretto e agevole della carrozzina.
Le finiture interne di pareti e pavimento vengono generalmente scelte in base al proprio gusto estetico, alla funzione del singolo ambiente, al costo del materiale e della sua posa. Nel momento in cui si effettua la scelta bisogna considerare anche altri aspetti, alcuni più estetici altri più pratici: il colore in base alla funzione della stanza, la facilità con cui ci si muove su quella superficie, la resistenza all’umidità e all’acqua, all’abrasione, la facilità di pulizia, la possibilità di avere una finitura antisdrucciolo, le qualità acustiche, la facilità di posa ecc.
Le pavimentazioni devono essere il più possibile piane e prive di ostacoli; dove più materiali di rivestimento si incontrano, la giunzione deve essere in piano per non creare rischio d’inciampo.
Anche se la normativa accetta un dislivello non superiore ai 2,5 cm, è bene ricordare che anche un “dente” così piccolo, in mezzo ad un percorso può essere molto pericoloso per chi ha difficoltà e riflessi rallentati. Dislivelli maggiori si possono superare con piccole rampe (pendenza massima 15 %).
Gli stimoli sensoriali possono aiutare le persone non vedenti ad orientarsi, raggiungendo in autonomia i vari ambienti della casa: tappezzerie, texture di cuscini e divani, una moquette per sottolineare una parte del soggiorno, una cornice leggermente in rilievo sulla parete o un listello fissato al muro, all’altezza delle sedie, wind chimes (campanelle a vento) o fontane in grado di produrre suoni piacevoli, marcature o altri sistemi tattili di segnatura da applicare ai mobili, pot-pourri profumati o fiori freschi diventano dei segnali e possono essere posizionati strategicamente all’interno e all’esterno dell’abitazione.
In una casa in cui una persona utilizza la sedia a rotelle, è abbastanza naturale che la parte bassa di mobili, porte e pareti, vengano danneggiati accidentalmente dalla pedana della carrozzina perciò, in alcune zone (es. corridoi stretti), è utile prevedere delle protezioni contro gli urti. Nelle pareti si può utilizzare uno zoccolo di materiale resistente o una fascia paracolpi (in gomma o multistrato). Montanti angolari in legno, metallo o PVC possono proteggere gli spigoli ed essere sostituiti in caso di rottura.
Materiali
Di seguito vengono riportare le caratteristiche di alcuni materiali utilizzati negli ambienti interni.
Rivestimenti in fogli: sono disponibili in rotoli di diversa larghezza, spessore, materiale, colore e finitura superficiale. Si possono tagliare, applicare alle pareti e adattare a forme più articolate.
I rivestimenti in vinile o gomma sono adatti a tutti gli ambienti mentre il linoleum è sconsigliato in caso di umidità. Il vinile può essere saldato per ottenere una finitura continua.
Si posano su massetti di cemento o tavolati in legno (talvolta richiedono un sottofondo di posa) e sono fermi sotto i piedi e facilmente percorribili da parte di persone su sedia a rotelle o con scarsa mobilità. In genere sono resistenti alle macchie e facili da pulire; se bagnati sono scivolosi (ma sono disponibili finiture antiscivolo). Si tratta di un rivestimento leggermente fonoassorbente per bassi rumori di calpestio e che offre una temperatura neutra sotto i piedi.
Rivestimenti ceramici: sono composti da molti elementi (piastrelle), ma in generale formano una finitura senza soluzione di continuità, sia sul pavimento che sulle pareti. Sono disponibili una infinità di piastrelle che si differenziano per forma, colore, materiale.
Sono adatti a tutti gli ambienti, esterni compresi; utilizzano spesso in ambienti umidi (es. bagno) anche se possono diventare scivolosi se bagnati (in questo caso è possibile ricorrere a finiture antiscivolo). Le piastrelle si posano di solito su un sottofondo cementizio o su uno strato di collante e non creano ostacoli alla mobilità (se la posa è ben fatta e le giunture adeguate).
I rivestimenti ceramici resistono bene alle macchie e sono facili da pulire anche se giunture troppo fonde o larghe trattengono lo sporco.
Queste superfici sono dure e fredde sotto i piedi, inoltre producono un notevole rumore di calpestio.
Rivestimenti in legno: sono adatti a qualsiasi ambiente della casa; se adeguatamente trattati anche alle stanze più umide, in aree soggette a spruzzi e anche all’esterno.
Sono disponibili come tavole, fogli o pezzi di parquet, in una vasta gamma di legni, colori e finiture e forme (es. modanature per battiscopa). Generalmente si posano con giunti stretti su un sottofondo cementizio o su un altro tavolato. Offrono una superficie facilmente percorribile, senza ostacoli.
Un pavimento in legno è facile da pulire (ma le giunture possono trattenere lo sporco); in caso di fuoriuscire d’acqua che non vengono rimosse rapidamente, possono rimanere aloni e macchie.
Un pavimento di questo tipo può risultare scivoloso se lucidato e trattato con cera o se bagnato. In genere offre una temperatura neutra sotto i piedi ed una certa elasticità. Produce un notevole rumore di calpestio.
Tappeti e moquette: questi tipi di rivestimenti (soprattutto con setole lunghe) dovrebbero essere evitati in quanto creano impedimenti alla mobilità delle persone e della sedia a rotelle. Per i tappeti singoli è bene utilizzare griglie antisdrucciolevoli da posizionare tra tappeto e pavimento in modo da creare attrito. Le moquette si trovano in rotoli di larghezza, fibra, colore, materiale differente; si possono posare senza soluzione di continuità su pavimenti e pareti. Possono essere tagliate in modo da adattarsi a forme particolari. Si posano su un sottofondo di cemento o legno. Alcune moquette sono resistenti all’acqua ma è bene evitarle nei locali umidi o soggetti a fuoriuscite d’acqua.
La resistenza alle macchie e la facilità di pulizia dipende dalle proprietà del materiale.
Si tratta di un rivestimento non scivoloso, leggermente fonoassorbente (per bassi rumori di calpestio), morbido e caldo sotto i piedi.
Colori e disabilità visive
Le persone con disabilità visive non sempre sono completamente cieche e il colore può aiutarle a distinguere forme e oggetti. Utilizzare colori contrastanti per differenziare piani verticali e orizzontali, pavimenti e pareti, muri e porte e posizionare oggetti scuri su uno sfondo chiaro (o viceversa) è un approccio applicabile alle varie stanze per rendere più facile l’individuazione degli elementi importanti.
Scale, citofoni, maniglie, interruttori elettrici etc. possono avere un colore distintivo; oggetti di colori vivaci come vasi o quadri offrono un riferimento nella stanza. Quando gli spazi si articolano molto si può facilitare l’orientamento unificando alcune zone (arredi compresi) con lo stesso colore.
Un colore diverso per le pareti di ogni stanza le rende più facilmente distinguibili e sono da preferire colori carichi (come il rosso, il blu, il giallo) per far risaltare gli arredi della stanza; le palette di colori neutri e toni pastello danno agli ambienti un senso di tranquillità e serenità, ma sono sconsigliati per gli ipovedenti.
Superfici troppo riflettenti o sagomate, possono mascherare il bordo di una superficie o un cambio di livello.
Molti sono gli studi fatti sul significato e l’importanza del colore nella vita di tutti i giorni e nell’architettura. Il colore interagisce con le funzioni della stanza, con le dimensioni di questa, con l’arredo, con la luce, ecc.: i colori chiari sfruttano al massimo la riflessione della luce naturale, le tinte tenui danno una sensazione di calma, le pareti verticali scure rendono lo spazio alto e stretto mentre se sono pavimento e soffitto ad essere più scuri dei muri, si ha una sensazione di schiacciamento e la stanza sembra più ampia e bassa.
I colori freddi:
• il bluverde è il colore più freddo
• i blu sono colori che predispongono all’introspezione, al raccoglimento e alla depressione; queste tinte si possono attivare accostandole a colori caldi contrastanti
• gli azzurri nelle tonalità con una percentuale di verde trasmettono tranquillità ed equilibrio
• i verdi si associano ad un senso di armonia, speranza, serenità e ottimismo; ha un effetto calmante sul sistema nervoso
I colori caldi:
• il più caldo è il rosso-arancio
• l’arancione induce allegria, voglia di vivere, positività e ottimismo.
• i rossi non sono adatti ai luoghi di degenza o di attività sedentarie perché eccitanti; rappresenta il calore, il movimento, la gioia e la vitalità, ma anche il sangue e le passioni violente. D’istinto vengono percepiti come un messaggio di pericolo quindi vanno usati con parsimonia
• i toni più luminosi dopo il bianco sono i gialli, che richiamano il sole, la luce favorendo la concentrazione e la creatività. I gialli non vanno smorzati accostandoli a tinte neutre per non creare instabilità ed insicurezza. I gialli utilizzati in modo eccessivo rendono inquieti e possono dare effetti negativi nelle persone iperattive, come epilettici o schizofrenici.